Degenerazione maculare: nuovo farmaco per iniezione intravitreale

Degenerazione Maculare

Sappiamo che il fattore di crescita endoteliale (VEGF – vascular endotelial growt factor) è uno dei principali responsabili della crescita dei neovasi sottoretinici nella degenerazione maculare legata all’età (DMLE). Più farmaci vengono attualmente utilizzati per somministrazione intravitreale nella terapia di questa patologia...

 

  • Bevacizumab (Avastin): è il precursore dei farmaci anti-VEGF, attivo contro tutte le isoforme del VEGF. Utilizzato nella terapia del carcinoma del colon-retto, solo casualmente ci si è accorti della sua efficacia in questa malattia della retina. E’ un farmaco off-label in quanto il suo uso intraoculare non è stato autorizzato dal ministero della sanità nonostante i tanti sforzi della società oftalmologica italiana in tal senso. Esso è difatti il farmaco più economico e non vi è alcun interesse da parte delle multinazionali del farmaco a eseguire gli studi necessari perché il suo uso intraoculare venga approvato. Nonostante ciò esso è attualmente il più utilizzato in tutto il mondo (anche nei ricchi Stati Uniti d’America: basta cliccarne il nome su google) anche grazie ai risultati dello studio CATT. Questo è uno studio di confronto tra il Bevacizumab (Avastin) ed il Lucentis (ranimizumab) nella terapia della DMLE finanziato dal National Eye Institute (che è un organo governativo americano, quindi con l’utilizzo di capitali statali e non di aziende farmaceutiche private): ebbene i risultati a 2 anni dimostrano la sostanziale equivalenza dei due farmaci sia in termini sia di efficacia che di sicurezza.
  • Ranimizumab (Lucentis): è derivato dal precedente. La molecola è più piccola di quella del suo precursore e pertanto penetrerebbe meglio nella retina a dire dell’azienda farmaceutica che lo produce (ma, come abbiamo visto, lo studio CATT ci dimostra che sono sostanzialmente equivalenti). Ha quindi lo stesso meccanismo d’azione dell’Avastin, ma costa molto di più.
  • Pegaptanib (Macugen): è attivo solo verso l’isoforma 165 del VEGF ed è pertanto meno efficace dei precedenti anche se pare gravato da meno effetti collaterali vascolari.
  • Aflibercept (EYLEA): non è un anticorpo, bensì una fusione di proteine simili ai recettori cellulari del VEGF capace di bloccare sia il VEGF-A che il VEGF-B, nonché il PGF (placental growt factor, fattore di crescita placentare), altro fattore di crescita neovascolare capace di stimolare la crescita dei neovasi sottoretinici.

Processo di Degenerazione Maculare.

EYLEA ha un’affinità di legame al VEGF maggiore degli altri farmaci. Lo studio CLEAR ha dimostrato come gli stessi risultati funzionali ottenuti con Lucentis possono essere ottenuti con EYLEA, ma con un numero di iniezioni intravitreali pari alla metà. Sono in corso studi sull’uso di EYLEA anche nell’edema maculare diabetico, nell’edema maculare da occlusione venosa e nella degenerazione maculare miopica; i risultati iniziali di questi trial sono estremamente incoraggianti.

 

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